Il treno della vita ci aiuterà a comprendere profondamente e con leggerezza come il Sé ci indichi la coralità quale mezzo di salvezza. Ci porremo domande su come tradurre il linguaggio filmico per utilizzarne l’energia per la nostra vita. Diventare "Artisti della vita" è la nostra meta!
La Sophia-art propone di guardare un film come se ogni personaggio fosse una parte di noi che interagisce con le altre parti. Questo film ci aiuterà a capire come nella vita saggezza e follia siano perfettamente conciliabili, a patto che siamo in grado di accogliere la vita stessa con occhi nuovi e con una nuova profondità di ascolto
Il film
Secondo lungometraggio di Radu Mihaileanu, regista romeno legato a temi come l'identità culturale, l'esilio, scappato dalla dittatura di Ceausescu nel 1980, Train de vie, fa la sua comparsa al festival di Venezia, dove ottiene il premio Fipresci a cui seguirà il David di Donatello come migliore pellicola straniera.
Una sera del 1941, Schlomo il pazzo, fa ritorno al proprio shtetl, un villaggio ebraico dell'Europa dell'Est, con la notizia dell'imminente arrivo dei tedeschi. E’ in preda al panico, in piena crisi, urla e strepita, ma il saggio ascolta le sue parole e decide di credergli.
- noi siamo capaci di ascoltare e dare credito al messaggio folle che sta dentro di noi?
Il Consiglio dei Saggi si riunisce e decide di realizzare la sua idea, organizzare un falso treno di deportati per sfuggire ai nazisti. Divertente e ironico il modo in cui scelgono di travestirsi, che da ebreo e chi da tedesco. Non fanno le vittime, fanno gli artisti e creano una realtà nuova che permetterà loro di salvarsi la vita.
-in che misura siamo capaci di affrontare i momenti difficili che la vita ci propone con sufficiente leggerezza e ironia?
La comunità prepara la partenza in gran segreto per la Terra Promessa...Sembra una impresa impossibile, ma la posta in gioco è altissima e tutti decidono di mettere a disposizione le migliori energie per realizzare questo progetto. Si passa dalla paura al coraggio, dalla passività alla disciplina ferrea e soprattutto si crea un’energia corale così potente da superare tutti gli ostacoli.
-in che misura anche noi siamo capaci di darci una dura disciplina per realizzare i nostri sogni?
Il Sé a volte si manifesta così, con eventi improvvisi, in maniera che potrebbe farci paura, ma se decidiamo di ascoltarlo e lavorare per rendere possibile l’impossibile, la posta è la Vita!
-e soprattutto, vogliamo farlo da soli o siamo capaci di creare un’energia corale?
“Ciò che può apparire impossibile in un determinato momento può diventare
possibile in un momento successivo. Chi non si prefigge una meta è certo che
non la raggiungerà mai e chi se la prefigge è certo che cammina verso di essa.
Ed è meglio camminare anziché stare immobili.
La nostra meta è la Bellezza Seconda.” Antonio Mercurio